Il buon miele e le api

Acquista il buon miele italiano dentro la confezione di vetro. Clocca qui!

Come fanno le api a produrre Miele?

Il buon miele e le api. La produzione del miele da parte delle api è un processo complesso e affascinante che coinvolge diversi passaggi. Ecco come le api mellifere producono il miele:

1. Raccolta del nettare

  • Le api bottinatrici escono dall’alveare per cercare fiori ricchi di nettare. Usano la loro lunga proboscide per aspirare il nettare dai fiori e immagazzinarlo in una sacca speciale chiamata borsa melaria, situata nel loro addome.
  • Durante il viaggio di ritorno all’alveare, le api bottinatrici iniziano già a trasformare il nettare. Gli enzimi presenti nella borsa melaria iniziano a scomporre i zuccheri complessi del nettare in zuccheri semplici, come glucosio e fruttosio.

2. Trasferimento del nettare

  • Una volta tornate all’alveare, le bottinatrici trasferiscono il nettare alle api operaie, rigurgitandolo dalla loro borsa melaria. Questo passaggio può coinvolgere più api, con il nettare che viene trasferito da una all’altra.
  • Durante questo trasferimento, il nettare viene ulteriormente trattato con enzimi che continuano a scomporre i zuccheri e a ridurre il contenuto di acqua.

3. Deposito nelle celle

  • Le api operaie depositano il nettare nelle celle esagonali di cera del favo. Il nettare è ancora liquido e contiene una percentuale elevata di acqua (circa il 70-80%).

4. Essiccazione del nettare

  • Le api operaie ventilano le celle del favo battendo le ali per favorire l’evaporazione dell’acqua dal nettare. Questo processo può durare diversi giorni, durante i quali il contenuto di acqua nel nettare si riduce al 17-20%, trasformandolo in miele denso e viscoso.
  • Questa riduzione dell’acqua è essenziale per impedire la fermentazione e garantire la conservazione a lungo termine del miele.

5. Sigillatura delle celle

  • Quando il nettare è stato trasformato in miele e ha raggiunto la giusta consistenza, le api operaie sigillano le celle del favo con uno strato sottile di cera d’api. Questo sigillo protegge il miele dall’umidità e da contaminazioni esterne.

6. Conservazione

  • Il miele sigillato nelle celle del favo è ora pronto per essere utilizzato come riserva di cibo per l’alveare, specialmente durante i mesi invernali o nei periodi in cui il nettare scarseggia.

Importanza del Miele per l’Alveare

  • Il miele è una fonte vitale di energia per le api. Durante l’inverno, quando i fiori non sono disponibili, le api consumano il miele per sopravvivere.
  • Oltre a essere un alimento per le api, il miele ha proprietà antibatteriche e antifungine che aiutano a mantenere l’alveare sano.

In sintesi, la produzione del miele è un processo meticoloso che coinvolge la raccolta del nettare, la sua trasformazione chimica e l’evaporazione dell’acqua. Questo risultato finale è un prodotto ricco di zuccheri naturali e nutrienti, essenziale per la sopravvivenza delle api e prezioso anche per l’uomo.

Perché le api ci pungono?

Il buon miele e le api
Ape con il pungiglione in vista.

Le api pungono principalmente per difendere se stesse o la loro colonia. Ecco i motivi principali per cui le api possono pungere:

1. Difesa dell’alveare

  • Le api sono molto protettive nei confronti del loro alveare. Se percepiscono una minaccia, come un predatore o un intruso troppo vicino, possono attaccare per difendere la regina, le altre api e le scorte di cibo (miele e polline). Le api guardiane, che stazionano all’ingresso dell’alveare, sono le prime a reagire se l’alveare viene disturbato.

2. Autodifesa

  • Le api pungono anche per difendere se stesse. Se un’ape si sente minacciata o viene schiacciata accidentalmente, può pungere per cercare di allontanare la minaccia.

3. Rilascio di feromoni di allarme

  • Quando un’ape punge, rilascia un feromone di allarme che segnala alle altre api che c’è un pericolo nelle vicinanze. Questo feromone può attirare altre api, inducendole a pungere lo stesso bersaglio per proteggere l’alveare.

4. Reazione alle vibrazioni o agli odori

  • Le api possono reagire a vibrazioni improvvise, movimenti bruschi o odori forti (come il sudore) che interpretano come minacce. In queste situazioni, possono diventare aggressive e pungere per difendersi.

Conseguenze del Pungiglione

  • Ape Mellifera: Le api mellifere hanno un pungiglione seghettato che si incastra nella pelle del bersaglio. Quando l’ape cerca di volare via dopo aver punto, il pungiglione rimane bloccato, e l’ape perde parte del suo addome insieme al pungiglione, morendo poco dopo. Questo sacrificio è efficace per difendere la colonia, poiché il feromone di allarme rilasciato dal pungiglione può scatenare una reazione difensiva da parte delle altre api.
  • Altre Specie di Api: Non tutte le api muoiono dopo aver punto. Ad esempio, le api senza pungiglione, diffuse nei tropici, non possono pungere, mentre le api solitarie e i bombi possono pungere più volte poiché il loro pungiglione non si incastra nella pelle.

Quando è Probabile che le Api Pungano?

  • Le api tendono a pungere quando si sentono minacciate, ma generalmente non attaccano senza motivo. Se non si sentono provocate o minacciate, le api di solito ignorano le persone.
  • Evitare movimenti bruschi, non avvicinarsi troppo a un alveare e mantenere la calma può ridurre la probabilità di essere punti.

In sintesi, le api pungono come un meccanismo di difesa, sia per proteggere l’alveare che per difendere se stesse. Anche se il pungiglione delle api mellifere è letale per l’ape stessa, serve a segnalare il pericolo alle altre api, contribuendo alla protezione della colonia.

Perché c’è il rischio che le api scompaiano da questo mondo?

Il rischio di scomparsa delle api è una preoccupazione globale a causa del loro ruolo cruciale nell’impollinazione e, di conseguenza, nel mantenimento della biodiversità e della sicurezza alimentare. Ecco i principali fattori che stanno contribuendo al declino delle popolazioni di api:

1. Uso di pesticidi

  • I pesticidi, in particolare i neonicotinoidi, sono noti per essere altamente tossici per le api. Questi prodotti chimici possono compromettere il sistema nervoso delle api, ridurre la loro capacità di orientarsi e tornare all’alveare, e diminuire la loro resistenza alle malattie.
  • Anche l’esposizione a dosi subletali di pesticidi può avere effetti cumulativi negativi sulla salute delle api e sulla loro capacità di riprodursi.

2. Perdita di habitat

  • La conversione di terreni naturali in aree agricole, urbane o industriali ha ridotto significativamente gli habitat naturali delle api. La monocultura, che riduce la varietà di fiori disponibili, e la perdita di aree selvatiche e di prati fioriti, priva le api delle risorse di cui hanno bisogno per nutrirsi e nidificare.
  • La riduzione della biodiversità floreale porta a una scarsità di fonti di nettare e polline, essenziali per la dieta delle api.

3. Cambiamenti climatici

  • I cambiamenti climatici stanno alterando i tempi di fioritura delle piante e la disponibilità di risorse, creando discrepanze tra la necessità delle api di nutrirsi e la presenza di fiori. Inoltre, le condizioni meteorologiche estreme, come ondate di calore, siccità o forti piogge, possono distruggere gli habitat e ridurre la disponibilità di cibo.
  • Le api sono anche sensibili ai cambiamenti di temperatura e umidità, che possono influenzare la loro capacità di sopravvivere e riprodursi.

4. Malattie e parassiti

  • Le api sono minacciate da diversi parassiti e malattie, tra cui il Varroa destructor, un acaro parassita che attacca le api mellifere, e malattie come la peste americana e la peste europea, che colpiscono le larve.
  • L’indebolimento delle api dovuto a stress ambientali le rende più vulnerabili a infezioni e infestazioni, aggravando ulteriormente il declino delle popolazioni.

5. Inquinamento ambientale

  • L’inquinamento atmosferico, dell’acqua e del suolo può influenzare la salute delle api. L’inquinamento dell’aria può alterare l’odore dei fiori, rendendo più difficile per le api trovare cibo. Inoltre, sostanze chimiche inquinanti possono contaminare il polline e il nettare, danneggiando ulteriormente la salute delle api.

6. Agricoltura intensiva e monocultura

  • L’agricoltura intensiva, che fa ampio uso di pesticidi e pratica la monocultura, crea ambienti ostili per le api. La mancanza di diversità nelle colture agricole riduce le risorse alimentari disponibili per le api e le espone a maggiori rischi di intossicazione da pesticidi.

Conseguenze della scomparsa delle api

Se le api dovessero scomparire, l’impatto sulla biodiversità e sull’agricoltura sarebbe devastante. Le api sono responsabili dell’impollinazione di molte piante, comprese quelle che producono frutta, verdura, noci e semi. La loro scomparsa porterebbe a una drastica riduzione della produzione di questi alimenti, con gravi conseguenze per la sicurezza alimentare globale. Inoltre, la perdita delle api influenzerebbe negativamente l’intero ecosistema, poiché molte specie vegetali dipendono dall’impollinazione per la loro riproduzione.

Cosa si può fare per proteggere le api

  • Ridurre l’uso di pesticidi: Promuovere pratiche agricole sostenibili e ridurre l’uso di pesticidi nocivi.
  • Conservazione degli habitat: Proteggere e ripristinare gli habitat naturali, come prati fioriti e aree selvatiche, che offrono rifugio e risorse alimentari per le api.
  • Sensibilizzazione: Educare il pubblico e gli agricoltori sull’importanza delle api e su come proteggerle.
  • Sostegno alla ricerca: Finanziamento della ricerca per trovare soluzioni ai problemi delle malattie delle api e migliorare le pratiche apistiche.

In sintesi, la scomparsa delle api rappresenta un serio rischio per la biodiversità e la sicurezza alimentare. È essenziale affrontare i fattori che minacciano la loro sopravvivenza per proteggere questi importanti impollinatori.

Lascia il primo commento

Lascia un commento

L'indirizzo email non sarà pubblicato.


*