Nascita del World Wide Web

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Nascita del World Wide Web
Foto di Pete Linforth da Pixabay

Nascita del World Wide Web (WWW) –

  1. Dove e quando è nato il WWW?
    • Il World Wide Web è stato inventato nel 1989 da Tim Berners-Lee, un ricercatore del CERN (Organizzazione Europea per la Ricerca Nucleare) a Ginevra, in Svizzera.
  2. Perché è nato?
    • Berners-Lee creò il WWW per risolvere il problema della condivisione di informazioni tra i ricercatori del CERN e di altre istituzioni scientifiche. L’obiettivo era rendere più facile accedere e condividere documenti di ricerca attraverso un sistema ipertestuale basato su link.
  3. Esigenze soddisfatte:
    • Accessibilità: Il WWW ha permesso a chiunque avesse accesso a Internet di navigare e recuperare informazioni facilmente utilizzando un browser web.
    • Interconnessione: Attraverso l’uso di hyperlink, il Web ha reso possibile collegare documenti e dati in modo dinamico e interattivo, facilitando l’esplorazione e la condivisione delle conoscenze.
    • User-friendly: La creazione del linguaggio HTML (HyperText Markup Language) e l’introduzione di URL (Uniform Resource Locator) hanno reso il web facile da usare per un pubblico non tecnico.

In sintesi:

  • Internet nacque alla fine degli anni ’60 negli Stati Uniti, inizialmente come progetto militare per la comunicazione sicura e la condivisione di risorse di calcolo.
  • Il World Wide Web (WWW) nacque nel 1989 al CERN in Svizzera, per facilitare la condivisione di informazioni e documenti tra ricercatori, diventando rapidamente lo strumento principale per accedere a Internet.

Questi sviluppi hanno trasformato Internet da una rete riservata agli specialisti a una piattaforma globale accessibile a miliardi di persone in tutto il mondo.

Che cos’ è un indirizzo ip? A cosa serve? Come funziona?

Che cos’è un indirizzo IP?

Un indirizzo IP (Internet Protocol) è un identificatore numerico univoco assegnato a ogni dispositivo che si connette a una rete basata su Internet Protocol. L’indirizzo IP serve per identificare e localizzare un dispositivo specifico all’interno di una rete, permettendo la comunicazione tra diversi dispositivi come computer, server, smartphone, e altri dispositivi connessi.

Tipologie di indirizzi IP

Ci sono due versioni principali di indirizzi IP utilizzate attualmente:

  1. IPv4 (Internet Protocol version 4):
    • È il formato di indirizzo IP più comune e utilizza un sistema numerico a 32 bit.
    • Un indirizzo IPv4 è scritto come quattro gruppi di numeri decimali separati da punti, come ad esempio: 192.168.1.1.
    • Lo spazio degli indirizzi IPv4 può contenere circa 4,3 miliardi di indirizzi univoci.
  2. IPv6 (Internet Protocol version 6):
    • È il successore di IPv4 e utilizza un sistema numerico a 128 bit.
    • Un indirizzo IPv6 è rappresentato da otto gruppi di quattro cifre esadecimali separati da due punti, come ad esempio: 2001:0db8:85a3:0000:0000:8a2e:0370:7334.
    • IPv6 è stato introdotto per far fronte alla scarsità di indirizzi IPv4, e può gestire un numero estremamente maggiore di indirizzi, virtualmente illimitato per gli scopi pratici.

A cosa serve un indirizzo IP?

L’indirizzo IP ha diverse funzioni cruciali nella rete:

  1. Identificazione: Serve a identificare univocamente ogni dispositivo collegato a una rete. Senza un indirizzo IP, un dispositivo non potrebbe essere riconosciuto dagli altri dispositivi sulla rete.
  2. Localizzazione: Indica la posizione di un dispositivo all’interno della rete, permettendo così di instradare correttamente i pacchetti di dati verso la destinazione corretta.
  3. Routing: Permette ai router (dispositivi che instradano i dati tra reti diverse) di determinare il percorso migliore attraverso il quale inviare i pacchetti di dati da un dispositivo all’altro.

Come funziona un indirizzo IP?

Il funzionamento dell’indirizzo IP può essere compreso attraverso i seguenti concetti chiave:

  1. Assegnazione dell’IP:
    • Dinamica: Gli indirizzi IP possono essere assegnati dinamicamente dal provider di servizi Internet (ISP) tramite un server DHCP (Dynamic Host Configuration Protocol). Ogni volta che un dispositivo si connette a una rete, riceve un indirizzo IP temporaneo che potrebbe cambiare nel tempo.
    • Statica: Un indirizzo IP può essere assegnato in modo statico, rimanendo invariato nel tempo. Questo è comune per server o dispositivi che devono essere facilmente raggiungibili, come i server web.
  2. Comunicazione:
    • Quando un dispositivo vuole inviare dati a un altro dispositivo su una rete (ad esempio, accedere a un sito web), i dati vengono suddivisi in piccoli pacchetti. Ogni pacchetto contiene l’indirizzo IP di origine (il dispositivo che invia) e l’indirizzo IP di destinazione (il dispositivo che riceve).
    • Questi pacchetti vengono inviati attraverso la rete, passando attraverso diversi router. Ogni router legge l’indirizzo IP di destinazione e determina il percorso migliore per il pacchetto.
    • Alla fine, i pacchetti raggiungono il dispositivo di destinazione, dove vengono riassemblati per ricostruire i dati originali.
  3. NAT (Network Address Translation):
    • Spesso nelle reti locali (LAN), i dispositivi utilizzano indirizzi IP privati (non unici su Internet). Un router che utilizza NAT traduce questi indirizzi privati in un unico indirizzo IP pubblico quando i dati devono essere inviati su Internet. Questo permette a più dispositivi di condividere un singolo indirizzo IP pubblico.

Conclusione

In sintesi, un indirizzo IP è un elemento fondamentale del funzionamento di Internet, consentendo l’identificazione, la localizzazione e la comunicazione tra dispositivi su una rete. Gli indirizzi IP, che possono essere IPv4 o IPv6, sono utilizzati per indirizzare correttamente i dati da una sorgente a una destinazione, garantendo che i dispositivi possano interagire in modo efficiente su Internet o su altre reti.

Che sono i DNS?

I DNS (Domain Name System) sono un sistema fondamentale di Internet che traduce i nomi a dominio leggibili dagli esseri umani (come www.esempio.com) in indirizzi IP numerici (come 192.168.1.1) che i computer utilizzano per identificare e localizzare i dispositivi su una rete. In altre parole, i DNS fungono da “rubrica telefonica” di Internet, consentendo agli utenti di accedere ai siti web e ad altre risorse online utilizzando nomi di dominio facilmente memorizzabili, piuttosto che dover ricordare complicati indirizzi IP.

A cosa servono i DNS?

  1. Risoluzione dei nomi: La funzione principale dei DNS è quella di risolvere i nomi a dominio in indirizzi IP. Quando un utente digita un indirizzo web nel browser, il DNS traduce quel nome di dominio nell’indirizzo IP corrispondente, permettendo al browser di connettersi al server corretto.
  2. Facilitare la navigazione su Internet: Grazie ai DNS, gli utenti possono navigare su Internet utilizzando nomi semplici e riconoscibili invece di numeri complessi. Senza DNS, sarebbe necessario ricordare l’indirizzo IP di ogni sito web che si desidera visitare.
  3. Gerarchia e scalabilità: Il sistema DNS è organizzato in una struttura gerarchica che lo rende estremamente scalabile. Questa gerarchia è suddivisa in diversi livelli (root, TLDs, domini di secondo livello, ecc.), permettendo una gestione distribuita ed efficiente delle risoluzioni dei nomi.

Come funzionano i DNS?

  1. Query DNS:
    • Quando un utente inserisce un nome a dominio nel browser, viene inviata una query DNS a un server DNS per ottenere l’indirizzo IP corrispondente.
  2. Server DNS:
    • Server DNS ricorsivo: È il primo punto di contatto per una query DNS. Questo server può avere già in cache l’indirizzo IP richiesto, oppure, se non lo ha, procederà a cercarlo chiedendo ad altri server DNS.
    • Server root: Se il server ricorsivo non ha la risposta, invia la query a uno dei server root, che indirizza la richiesta al server DNS responsabile del TLD (come .com o .org).
    • Server TLD: Questo server è responsabile di gestire una specifica estensione di dominio. Ad esempio, per www.esempio.com, il server TLD .com risponde indirizzando la query al server DNS autorevole per il dominio esempio.com.
    • Server DNS autorevole: È l’ultimo nella catena e contiene l’informazione definitiva sull’indirizzo IP associato a un dominio specifico. Restituisce l’indirizzo IP al server ricorsivo, che a sua volta lo fornisce al browser dell’utente.
  3. Caching:
    • Per migliorare l’efficienza, i DNS utilizzano un meccanismo di caching. Ciò significa che i risultati delle query DNS vengono temporaneamente memorizzati dai server DNS ricorsivi e dai dispositivi degli utenti per un certo periodo di tempo, noto come TTL (Time To Live). Questo riduce la necessità di fare richieste ripetute per lo stesso dominio, velocizzando così la navigazione.

Tipi di Record DNS

I DNS non si limitano a mappare i nomi a dominio agli indirizzi IP; possono gestire diversi tipi di record che svolgono varie funzioni:

  • A Record (Address Record): Associa un dominio a un indirizzo IPv4.
  • AAAA Record (Quad A Record): Associa un dominio a un indirizzo IPv6.
  • CNAME Record (Canonical Name Record): Mappa un dominio a un altro dominio (alias).
  • MX Record (Mail Exchange Record): Specifica i server di posta elettronica responsabili della ricezione delle email per un dominio.
  • TXT Record: Contiene informazioni testuali che possono essere utilizzate per vari scopi, come la verifica di un dominio per l’email.

Conclusione

In sintesi, i DNS sono un componente cruciale di Internet che consente la traduzione di nomi a dominio leggibili in indirizzi IP numerici, facilitando la navigazione e la comunicazione su Internet. Grazie alla loro struttura gerarchica e al meccanismo di caching, i DNS rendono possibile l’accesso rapido e facile a milioni di siti web e servizi online.

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